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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Come sfruttare il Coronavirus a fini commerciali, parte 1: Alcuni concetti di base

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[NdR: riceviamo e pubblichiamo, con perverso compiacimento] Buongiorno, cari bloggers.  Oggi inauguriamo una nuova serie di post, intitolata Come sfruttare il Coronavirus a fini commerciali . Si tratterà in sostanza di tutorials utili a trasformare la vostra azienda dal livello "vendita di stecche di sigarette di contrabbando all'angolo della strada" al livello "potente holding criptofinanziaria" in pochi passi, sfruttando le opportunità commerciali uniche offerte dal contesto micro e macroeconomico attuale. In questo primo incontro vorrei parlarvi di marketing e pubblicità.  Se vi è capitato di vedere la TV durante i primi giorni dopo il cosiddetto "lockdown" (un tag geniale per un evento mediatico davvero eclatante), avrete notato lo scollamento prodotto tra le immagini delle pubblicità e il contesto in cui si stava vivendo. Macchine che corrono su strade in luoghi incontaminati, gente felice che si incontra nelle piazze, bambini

Distanze di mantenimento

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Onde evitare qualunque fraintendimento e successiva spiacevole discussione fra i due, questo post è stato strettamente concordato fra Zia G. e Luigi Marinelli.  La Redazione di “Salva con nome”, lieta di questo rinnovato affiatamento intellettuale fra un Autore e un Autrice di grande spicco del Blog, accoglie eccezionalmente questa anomalia e, non potendosi attribuire lo scritto né all’uno né all’altra dei gentili Estensori, ma ad entrambi, ne ribadisce la responsabilità per ciascuno di essi al 50%. N.B. Solo ai fini concorsuali, tuttavia, e relativamente ai parametri bibliometrici dettati da ANVUR e da altre agenzie internazionali di valutazione della ricerca, le frasi di questa monografia vanno considerate in ordine alternato: la prima di Zia G., la seconda di L.M. e così via. Distanze di mantenimento Al supermercato: « Signori, non dimentichiamo le distanze di mantenimento, grazie! ». Ma mantenimento di che? Ho sempre cercato di mantenere distanza, quando ho p

Scendere alla fermata. Per una Repubblica fondata sul modico lavoro

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Quando fai questo mestiere e non sei un fesso completo, una cosa almeno da subito la impari: che nessuna idea è definitiva e menchemmai perfetta, perché tutte stanno sempre in coda alla realtà e al buon senso. È l’hegeliana nottola di Minerva, ma porta occhiali spessi come cocci e non vede oltre la punta del suo becco: questa la scienza esatta e questi gli studi umanistici, confusi e inadeguati senza apprezzabili distinzioni. Così, col mio “6 politico” in risposta alla demenza protocollare degli esamifici, mi illudevo di tenere in tasca l’ovetto di Colombo, la panacea a ogni male, un’idea formidabile. Poi ti incontro una collega al prato che mi ascolta pazientemente, annuisce per educazione, ma sentenzia: “Io invece avrei fatto saltare l’intero anno scolastico. Previo rimborso della retta, li avremmo intrattenuti in qualche modo e – a Dio piacendo – se ne sarebbe riparlato a settembre. Tanto che fretta c’era?...” Bum! Non all’istante, ma a scoppio ritardato e dopo opp